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Progetto grafico

Evoluzione del progetto grafico

L'attenzione all'esperienza d'uso, il controllo dell'usabilità in base ai formati, ai supporti e ai dispositivi di lettura, l'ergonomia della lettura calibrata sul lettore e sulle tecniche di riproduzione, la tipografia, il disegno del carattere misurato sul contenuto, sul tipo di supporto e sulle capacità del lettore, le griglie pensate in base al rapporto testo immagine... sono le componenti classiche del progetto, alle quali si sono aggiunti nuovi strumenti che provengono dal linguaggio del cinema, dell'animazione, dell'interattività.

Il progetto grafico svolge un ruolo di regia dei diversi linguaggi e di tutte le componenti visive, tattili e interattive che si trovano nella pagina. Il disegno della gabbia, la scelta dei caratteri e dei colori, il progetto dell'interattività e dei comportamenti, sono tutti elementi che - coordinati dal progetto grafico - interagiscono al fine di ottenere la massima qualità della lettura.

A queste componenti del progetto grafico si aggiunge la sfida più complessa: la sua flessibilità. La sua adattabilità a tecnologie e ambienti diversi, senza perdere in riconoscibilittà. Il progetto grafico che accompagna il contenuto deve essere tanto flessibile quanto rigoroso per garantire la fruizione ottimale, e al tempo stesso sfruttare appieno le caratteristiche di ciascun dispositivo di lettura.

A cosa serve il progetto grafico

Il progetto grafico è ciò che rende:

  • intelleggibile il contenuto,
  • memorabile l’esperienza della lettura,
  • facile il ricordo della pagina,
  • semplice il reperimento dei contenuti all’interno dell’opera,
  • chiara l’appartenenza alla casa editrice,
  • adattabile il contenuto a dispositivi e supporti di lettura diversi,
  • efficente la produzione.

Il progetto grafico deve rendere il contenuto facilmente aggiornabile dagli autori, commentabile dai lettori, modulare, distribuibile in microporzioni o integralemente.

Il progetto grafico deve rendere chiaro il percorso di lettura che si vuole suggerire al lettore, sia nella pagina che nell'opera intera.

La sequenza delle pagine, pur variando la composizione interna, deve restituire un’aria familiare attraverso codici visivi costanti, rintracciabili in tutte le pubblicazioni coinvolte.

Il progetto grafico, utilizzando elementi grafici appartenenti a un universo di segni e regole proprie della casa editrice, ne esplicita l'appartenenza. Queste regole non sono fisse nel tempo, si evolvono con continuità rispetto alle consuetudini, adeguandosi alle innovazioni tecniche, a mutate esigenze o più semplicemente al gusto e al costume dell’epoca.

Il progetto grafico deve permettere all’impaginazione di trovare soluzioni diverse per ogni pagina in base alle esigenze del contenuto, senza perdere la riconoscibilità della pubblicazione.

Da cosa è composto un progetto grafico

Fanno parte del progetto grafico:

  • lo studio della gabbia e la divisione della pagina in colonne e moduli,
  • gli strumenti per “navigare” nell'opera: indici, menù, testatine, numeri di pagina,
  • gli strumenti per “orientarsi” nella lettura della pagina: titoli, sottotitoli, testo...,
  • i codici cromatici per individuare tipologie di attività o di contenuto,
  • un set di caratteri che sia in grado di dar forma a tutte le esigenze del contenuto.

Il progetto grafico può dare indicazioni ed esempi sulla tipologia delle figure da adottare, spingendosi sino a definirne gli stili e le modalità di utilizzo.

Il progetto grafico deve istituire ed esplicitare le regole di impaginazione, attraverso un numero sufficiente di esempi di pagine tale da inglobare tutte le casistiche di visualizzazione che il contenuto richiede.

Nel caso il progetto grafico preveda la migrazione online o su dispositivi di lettura elettronici, esso dovrà avere delle caratteristiche strutturali e formali tali da permetterne la descrizione attraverso linguaggi come l’XML.

Le componenti del progetto grafico dovrebbero essere tutte definite prima di iniziare l’impaginazione vera e propria. Per questo motivo è opportuno fornire al grafico più informazioni possibili rispetto al testo e ai desiderata del progetto editoriale. Il grafico, da parte sua, dovrà fornire una progetto composto da un numero sufficiente di pagine modello.

Sul progetto grafico

Beatrice Warde

“Immaginate di avere davanti a voi una caraffa di vino. Scegliete pure l’annata che preferite per questa dimostrazione di fantasia, che sia di un bel rosso rubino intenso. Avete due calici: uno è d’oro massiccio, riccamente cesellato; l’altro di puro cristallo, esile e trasparente come una bolla. Versate il vino e bevete. Ditemi quale calice scegliete e vi dirò se siete più o meno intenditori. Perché se di vino vi curate poco, vorrete provare la sensazione di bere da un oggetto costato una fortuna; se invece fate parte di quella razza in via di estinzione, amanti di annate pregiate, sceglierete il cristallo, giacché tutto di quel calice è calcolato per rivelare, anziché nascondere, la bellezza della bevanda che contiene. Seguitemi ancora in questa lunga fragrante metafora, e scoprirete che tutte o quasi le virtù del nostro calice ideale hanno un parallelo nella tipografia. [...]”

Tratto da Beatrice Warde, Il calice di cristallo, Londra, 1955. Traduzione Alessandro Colizzi. Pubblicato in allegato su Progetto Grafico n. 8 / Aiap edizioni.

Albe Steiner

“Il grafico di fronte al pubblico ha una grande responsabilità. Il grafico che si rispetti deve ritirarsi quando capisce che il prodotto è scadente. Può influire negativamente sullo sviluppo di un bambino, per esempio, o sullo sviluppo culturale della gente. Il progetto grafico dev’essere sempre orientato scientificamente, non è un venditore di fumo...”

Tratto da Albe Steiner, Il mestiere del grafico, Einaudi, Torino, 1997.

Umberto Tasca

“Un progetto grafico dovrebbe sempre essere subordinato ai tre protagonisti del libro: il testo, le immagini e il lettore. Dovrebbe cioè essere concepito come un partner che consenta la massima possibilità espressiva al testo e alle immagini, e contemporaneamente la massima semplicità di approccio al lettore. Un partner, dunque, che sappia aiutare senza mai prevaricare, paradossalmente quasi senza farsi notare. Un accorto diplomatico, non un chiassoso condottiero.”

Tratto da Umberto Tasca, Un decalogo di istruzioni grafiche, Bologna, 2006.

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  • Individua e descrivi il lettore modello (alunno/insegnante)
  • Individua e descrivi i destinatari (insegnanti/alunno)
  • Individua concorrenti e alleati
  • Individua dispositivi e formati sui quali dovrà essere letto
  • Definisci i punti di forza
  • Dividi il contenuto utilizzando il minor numero possibile di tipologie semanticamente omogenee
  • Esplicita la gerarchia tra le tipologie di contenuto
  • Non eccedere in livelli di profondità
  • Individua quali sono i percorsi di lettura da privilegiare
Calice

Calice

La metafora del calice di cristallo per definire il progetto grafico è viziata dall'idea che possa esistere un progetto grafico asettico, incolore e inodore, in grado di veicolare il contenuto senza entrare a farne parte. La realtà del progetto grafico è per noi più articolata, complessa e divertente. Separare il contenuto dalla sua rappresentazione non è una buona strada. Non è proprio possibile anche solo pensare il contenuto senza una sua visualizzazione. Provare per credere.
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